
L’attacco terroristico rivendicato dall’Isis al ministero degli Esteri di Tripoli dimostra come la stabilità del paese sia ancora molto lontana e che è necessario che l’Italia investa in quel paese maggiori energie assumendo un ruolo proattivo prima che la Libia ripiombi nel caos. Impedire che l’ISIS ricrei proprie roccaforti in Nordafrica dovrebbe essere interesse di tutti i paesi europei (alcuni dei quali non sono certo esenti da responsabilità riguardo all’attuale situazione libica) e una eventuale forte iniziativa italiana dovrebbe essere sostenuta anche dal contributo economico della UE. In ogni caso, per l’Italia la stabilità della Libia è una priorità anche nell’ottica della salvaguardia di importanti interessi nazionali. Il governo italiano deve incrementare il proprio sostegno al Governo di Accordo Nazionale riconosciuto dall’ONU, mantenendo aperto il dialogo con altri attori come il Generale Haftar, ma senza mai perdere di vista l’obiettivo di conservare in Tripoli un alleato e un forte partner commerciale, soprattutto nel settore petrolifero. La Libia ha bisogno di un piano serio, che veda una concreta collaborazione internazionale nella lotta all’ISIS, ma che preveda anche un percorso di stabilizzazione del quale l’Italia deve avere il coraggio di assumere la leadership e, se necessario, persino di investire in iniziative unilaterali per garantire la sicurezza di Tripoli e stabilizzare il processo di pace.
Tatiana Basilio
Presidente di Laran